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Come possiamo ridurre la nostra impronta di carbonio?
Il pianeta Terra ha bisogno del nostro aiuto. Noi esseri umani siamo molto ingegnosi, ma il nostro attuale stile di vita non è sostenibile se vogliamo continuare a vivere su questo pianeta. La terra si sta riscaldando sempre di più e la biodiversità sta scomparendo per causa nostra.
È davvero spaventoso leggere in che condizioni versa il nostro ambiente, ed è difficile capire se come singoli possiamo fare qualcosa di utile per invertire le tendenze in atto. Ma se ognuno di noi fa la sua parte, possiamo cambiare le cose, tutti insieme.
Ecco cinque abitudini che sarebbe davvero utile adottare. Forse state già seguendo alcuni di questi consigli; in questo caso state facendo la vostra parte per rendere il nostro pianeta più sostenibile.
Il 14% delle emissioni globali di gas serra deriva dal trasporto di merci. Una grande fetta di queste merci è rappresentata dai generi alimentari che viaggiano da un lato all'altro della pianeta. Per contribuire a ridurre la vostra quota di emissioni, oltre a riflettere su dove e come viaggiare, potete iniziare a fare attenzione ai vostri consumi quotidiani; per esempio, scegliere di consumare cibo prodotto localmente.
L'azione più efficace che potete intraprendere per contrastare il cambiamento climatico è ridurre o eliminare del tutto il consumo di carne. Le emissioni di gas a effetto serra derivanti dall'agricoltura sono addirittura superiori a quelle prodotte dai combustibili fossili. Non c'è bisogno di diventare necessariamente vegani o vegetariani, ma basta mangiare meno carne (l'americano medio mangia 250g di carne al giorno!) per dare un contributo significativo alla salvaguardia dell'ambiente. Per produrre mezzo chilo di carne bovina servono oltre 18.927 litri di acqua, e l'agricoltura comporta il consumo di acqua dolce più elevato al mondo, contribuendo notevolmente alla carenza idrica globale.
La maggior parte dei grandi rivenditori di abbigliamentoè responsabile del fenomeno comunemente noto come "fast fashion", cioè la produzione continua di capi all'ultima moda venduti a prezzi estremamente bassi. Vi siete mai chiesti come è possibile pagare solo 4€ per una maglietta? Nella nostra società dei consumi, anche l'abbigliamento è diventato usa e getta: se una maglietta mi costa solo 4€, non ci penso due volte prima di buttarla via. Così, montagne di indumenti a buon mercato finiscono nelle discariche, contribuendo a creare decine di milioni di tonnellate di rifiuti tessili ogni anno. Inoltre, quasi la metà dei nostri indumenti è realizzata in cotone, che viene spesso spruzzato con pesticidi (compresi alcuni noti agenti cancerogeni). Questo può risultare dannoso per le colture non OGM vicine, causare fenomeni di contaminazione dell'acqua, ridurre la biodiversità e avere ripercussioni negative sulla salute umana. Perciò, sperimentate delle alternative: trovate un nuovo utilizzo per gli abiti vecchi, acquistate capi vintage e indumenti realizzati a mano localmente, o organizzate scambi di vestiti con la famiglia e gli amici.
Bevete l'acqua del rubinetto, oppure filtratela. Risparmierete ed eviterete che altri rifiuti plastici finiscano nei nostri preziosi oceani.